Relazioni e affetti

Quei preziosi “gesti di cura”

di Chiara Cattaneo, esperta in Scienze infermieristiche e ostetriche

di Chiara Cattaneo

12 maggio 2024:

una data, un preciso giorno del calendario che oramai è già da un bel po’ alle nostre spalle, perché  “tempo fugit”...   

...e allora, perché parlarne ancor oggi, a distanza di molti mesi? 

Semplicemente perché ogni giorno, ciascuna delle 24 ore di ogni giorno, e dunque anche in questo preciso istante, ogni infermiere che sta lavorando sta dunque erogando

“gesti di cura”

Etimo del verbo “erogare” nella sua radice latina  del “rogare”  è quello di stendere, elargire, porgere, volendosi riferire a  gesti di pubblica utilità o di servigi.

E in questa sottigliezza riflessiva è possibile ritrovare piena coerenza con il pensiero della moderna Sociologia delle professioni che riconosce anche l’Infermieristica come

“un’occupazione atta a rendere un servizio di utilità sociale”

 I “gesti di cura infermieristici” si possono cogliere ovunque: negli ospedali e nelle case di riposo, ai domicili, agli spitex, nelle infermerie dei luoghi di detenzione, e purtroppo anche nelle immagini media di devastanti scenari di guerra  o di supporti sanitari  profughi: ovunque nel mondo.

Gli infermieri fanno ed erogano al tempo stesso gesti di cura: occupandosi, nei confronti delle persone (destinatarie del loro servizio), di aspetti di promozione della salute, di aspetti di cura nelle situazioni di acuzie della malattia o anche di cronicità.  Lo fanno altresì accompagnando “infermieristicamente” le persone dalla nascita al fine vita. 

Un “gesto di cura” è espressione dell’infermiere in azione, ed è un mix di atti tecnici e procedure, di relazione, di comunicazione verbale e non-verbale insieme, che trae le sue radici, le sue motivazioni, e dunque  “i suoi perché”, in quello che è alla base: un bagaglio di conoscenze specifiche sostenuto da ben definiti e imprescindibili valori etici nel loro carattere di universalità e di guida della stessa professione.

Così, ad esempio: 

Rispetto, Empatia, Compassione, Confidenzialità, Collaborazione, Accountability: alcuni di questi valori  sostenuti dall’International Council of Nurses (ICN), Federazione con sede a Ginevra fondata nel 1899 che unisce oggi oltre 130 Associazioni Nazionali di Infermieri, rappresentandone in tal modo oltre 28 milioni in tutto il mondo, tra cui anche gli elvetici per il tramite dell’ASI / SBK (Association Suisse des Infirmiers).

E ancora:  

Dignità verso ogni singolo paziente; 

Expertise e  Leadership per un’etica pratica professionale agita sui diversi livelli di competenze.

E infine,  ma non da ultimo:

Equità, Inclusività, Bene comune: valori, questi, che vanno ad ascrivere l’impegno e la responsabilità  dell’infermieristica al sostegno e alla promozione della salute globale della persona singola e della collettività, nella più vasta dimensione di concorso entro la complessità degli specifici sistemi sanitari.