Psicosomatica

Psicoradio, il giardino delle piante ferite

a cura di Maria Cristina Lasagni, direttrice Psicoradio e Eleonora Benecchi, docente e ricercatrice USI

di Maria Cristina Lasagni

Psicoradio è una testata giornalistica radiofonica nata nel 2006 dalla collaborazione tra l’associazione Arte e Salute aps e il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna. Ogni settimana Psicoradio produce un programma radiofonico che si occupa di salute mentale, disturbi psichici, ma anche di molto altro: arte, cultura, musica, sport. Le trasmissioni però hanno un elemento che le rende speciali: sono realizzate insieme a persone che conoscono bene la sofferenza psichica, per esperienza diretta. La redazione, infatti, è composta da persone in cura presso i servizi di Salute Mentale di Bologna, che imparano il lavoro di giornalista radiofonico in tutte le sue tappe, dall’ideazione di una puntata fino alla sua realizzazione. 

Già questo fatto è una dichiarazione contro gli stereotipi che gravano sulle persone con disturbi psichici: il lavoro prevede la realizzazione di interviste, il loro taglio, la regia e il montaggio e la scelta delle musiche. E poi c’è da imparare anche il lavoro comunicativo che accompagna la messa in onda radiofonica: i testi di descrizione che accompagnano sul sito ogni puntata, quelli diffusi tramite social e newsletter, la scelta delle immagini da usare per ogni puntata, l’aggiornamento del sito web della radio. 

Tutto questo avviene sotto la guida di tre tutor, che sono giornalisti, e della direttrice Maria Cristina Lasagni che ha una vasta esperienza nella comunicazione, avendo insegnato per molti anni anche alla facoltà di Comunicazione cultura e società all’Università della Svizzera italiana. 

Fino ad oggi  Psicoradio ha realizzato quasi 1000 trasmissioni, messe in onda settimanalmente in molte città d’Italia da radio indipendenti, da Bolzano a Messina. Inoltre tutte le trasmissioni sono disponibili per il riascolto sul sito ufficiale della radio (www.psicoradio.it).

Nel 2008 la vincita di un premio nazionale importante: il premio Marconi “come miglior progetto di comunicazione rivolto ai giovani” che ha rafforzato  la sensazione che il progetto iniziato da poco stava muovendosi nella direzione giusta.

Il progetto Psicoradio nasce da due fondamentali considerazioni. La prima riguarda la qualità della comunicazione sulla salute mentale, che sovente è scarsa, scorretta e intrisa di pregiudizi, e si focalizza soprattutto sugli eventi clamorosi, spesso di cronaca nera. Invece c’è un gran bisogno di una comunicazione corretta, frequente e attenta su tutto ciò che riguarda la salute mentale: la sofferenza psichica è in aumento, soprattutto tra i giovanissimi.

La seconda considerazione che ha portato alla nascita di Psicoradio è la convinzione che le persone con sofferenze psichiche, con un'adeguata formazione, possano produrre una comunicazione originale e interessante. Queste persone, infatti, possono aggiungere il punto di vista, il sapere e le emozioni di chi la sofferenza psichica la conosce perché la combatte ogni giorno. 

Le loro testimonianze e i risultati ottenuti sono dunque strumenti potenti per combattere i pregiudizi che affliggono chi ha una diagnosi psichiatrica. 

“Io come voi sono stata sorpresa mentre rubavo la vita, buttata fuori dal mio desiderio d’amore. lo come voi non sono stata ascoltata e ho visto le sbarre del silenzio crescermi intorno e strapparmi i capelli (…)”. 
Alda Merini

Sappiamo inoltre, anche da ricerche evidence based, che gli strumenti più efficaci per combattere i pregiudizi che pesano sulla vita delle persone con una diagnosi sono proprio le parole delle persone con esperienza diretta, i loro racconti, i risultati che ottengono.

“Fare radio è un percorso” - commenta la direttrice Maria Cristina Lasagni - “non una magia. Non c'è nessuna bacchetta magica a disposizione e tanti purtroppo continuano a soffrire. Ma partiamo dal presupposto che questo cammino faccia bene. Fa bene a chi fa la radio, e anche a chi la ascolta.»

La sede di Psicoradio si trova in un luogo simbolicamente molto importante: le stanze dell’ex manicomio Roncati, a Bologna, da dove oggi la radio diffonde la voce, i pensieri, di persone che fino a non tantissimi anni fa, non avevano diritto di parola, perché portatori di una diagnosi psichiatrica.

E non è un caso che la prima puntata prodotta dalla redazione, nell’ormai lontano 2006, si aprisse con una poesia di Alda Merini, una grande artista che ha patito l’internamento in manicomio, e tutte le conseguenze, a partire dagli elettroshock:

Le trasmissioni di Psicoradio abbracciano una vasta gamma di temi, dall’arte, alla letteratura, al cinema, allo sport, sempre osservati attraverso quella che la redazione chiama una prospettiva “psi”, ovvero attenta al lato psicologico.

In tutti i temi che tratta, infatti, la redazione esplora con attenzione le implicazioni culturali e sociali della sofferenza psichica e si impegna a smontare i molti pregiudizi che ancora esistono e rendono difficile per la gente comune raccontare la propria sofferenza agli amici, sul lavoro o in una relazione. Uno dei pregiudizi più persistenti è l'idea che chi riceve una diagnosi psichiatrica non possa migliorare o guarire. Questo porta a considerare le persone con disagio psichico come "eterni pazienti", senza possibilità di vivere una vita piena di affetti, passioni e lavoro. 

Il tema del cambiamento, della possibilità di guarigione - intesa come possibilità di vivere una vita soddisfacente - è al centro di molte puntate di  Psicoradio. Uno degli ultimi lavori è “Storia della mia cura”, una trasmissione in tre puntate che racconta, in un modo inconsueto, il percorso ventennale di cura di uno dei redattori. 

“La redazione di Psicoradio si impegna a smontare i molti pregiudizi che ancora esistono e rendono difficile per la gente comune raccontare la propria sofferenza agli amici, sul lavoro o in una relazione”

Di solito sono psichiatri o psicoterapeuti gli autori di questi tipi di narrazione; molto raramente  si tratta del paziente. In questo caso si tratta di un racconto parallelo in cui il protagonista e la sua psichiatra  psicoterapeuta si alternano in un dialogo inaspettato, guidato da domande e riflessioni della direttrice Cristina Lasagni.

"Questa è una storia inusuale, ma anche straordinaria perché, grazie alla psicoterapia e a un progetto come Psicoradio, L. ha avuto una notevolissima evoluzione;  oggi sta molto meglio, tanto che ha smesso di sentire le voci. Nel raccontarla volevamo evitare di tenere separati paziente e psicoterapeuta" - racconta la direttrice - "Questo ascolto ti porta dentro la stanza del terapeuta. Ed è lì che si capisce che sono le persone a fare la differenza."

Per fare un po' di chiarezza su tanti termini usati a sproposito, soprattutto per combattere i luoghi comuni e il pregiudizio della pericolosità, ma anche dell'inutilità di coloro che soffrono di disagio mentale, la redazione ha prodotto anche uno “psico-dizionario” radiofonico. 

In un altro progetto innovativo, la redazione ha messo a disposizione la propria esperienza a due fumettisti che hanno voluto raccontare Psicoradio attraverso la graphic novel. Il risultato è Onde lunghe, realizzata da Paolo Ferrara e Mattia Moro e pubblicata sul n. 3 della "Revue Dessinée Italia”. 

Anche questo è un modo, che si sta diffondendo molto, per rendere i temi della salute mentale più accessibili e raggiungere anche il pubblico dei giovani: una storia a fumetti che racconta anche di come la radio possa essere al tempo stesso un lavoro di squadra e un percorso personale, un luogo di lavoro e di cura, una voce che arriva a tutti. 

Ed è proprio arrivando a tutti che un progetto come Psicoradio può avere un impatto sulla vita delle persone, contribuendo a normalizzare il dialogo sulla salute mentale, rendendo consapevoli del fatto che non c'è nulla di cui vergognarsi nel cercare aiuto e supporto psicologico quando necessario.

Psicoradio ha mantenuto il proprio ruolo comunicativo e di servizio anche durante un'emergenza, non solo sanitaria, come quella del Coronavirus. “Abbiamo prodotto delle 'Psicopillole'” spiega la direttrice Lasagni “programmi brevi, di circa cinque minuti, facili da inserire anche in palinsesti già formati, da proporre non solo alle radio che, come Radio Popolare Network, già ci mandano in onda in molte città, ma anche ad altre emittenti, blog e siti, in un’ottica di 'psicoservizio pubblico'”. 

Proprio in quest’ottica, oltre alla produzione di trasmissioni radiofoniche, Psicoradio partecipa a eventi culturali e conferenze, durante i quali i membri della redazione condividono le loro esperienze e discutono di salute mentale con un pubblico più ampio. Questo approccio multidisciplinare non solo sensibilizza l'opinione pubblica ma offre anche ai partecipanti l'opportunità di sviluppare competenze professionali e personali.

Lo spiega con chiarezza la direttrice Maria Cristina Lasagni: “Ogni volta che dobbiamo inserire nuovi redattori, mandiamo un avviso ai Dipartimenti di Salute Mentale per procedere poi ad una selezione tra le persone che ci  vengono proproste. Io non so, e non voglio sapere, di quale disturbo soffrono, perché non è a partire dalla diagnosi che voglio farmi un’idea di loro! Spesso le persone arrivano in radio con una enorme disistima di se stesse, o con storie di isolamento e solitudine... Lavorare come gli altri, con gli altri, porta invece a ricostruire pian piano un'idea diversa di sé, nonostante la malattia. Anzi, c’è chi riconosce il fatto che la propria “diversità” li ha portati a guardarsi dentro, a cercare una conoscenza di sé che oggi non è tanto diffusa. In questo percorso è fondamentale anche che il tuo lavoro sia retribuito, anche se un tirocinio non riesce mai a dare grandi compensi, ma serve anche per poter riconoscere che ce la fai. Ricordo una donna che in uno dei primi colloqui disse che lei veniva solo perchè aveva bisogno dei soldi della borsa lavoro, ma di esser completamente inadatta: “È inutile che mi facciate usare il computer, non ne sarò mai capace!”. Non era affatto vero, naturalmente; anzi, grazie alla sua vivacità intellettuale oggi gestisce un blog su internet”.

“Psicoradio è un progetto che può avere un impatto sulla vita delle persone, contribuendo a normalizzare il dialogo sulla salute mentale”

E Maria Cristina Lasagni non si ferma qui: “Oppure ricordo la storia di un uomo che era stato uno stimato dirigente comunale. Ha avuto un crollo psicologico, ha perso famiglia e lavoro ed è stato ricoverato nella struttura psichiatrica che lui stesso aveva inaugurato anni prima. Quando poco a poco, ha ripreso un po’ di forze, è venuto in radio, sempre arrabbiato! Perché doveva imparare cose nuove, a usare programmi di montaggio, figuriamoci! E soprattutto, doveva accettare una nuova idea di sé. Dopo un po’, però, si è reso conto che invece poteva farcela, e ha ricominciato a sperare. Oggi ha una nuova vita e una nuova compagna. Naturalmente, un periodo così duro come quello che ha passato non si dimentica, continua a influire sulla vita, ma non la condiziona più totalmente. È questo il concetto di “guarigione” sul quale riflettiamo a Psicoradio”. 

Forte delle competenze acquisite nel corso degli anni, la redazione ha promosso anche importanti campagne di sensibilizzazione, come “Basaglia piace solo in tv?” per difendere la legge 180 che in Italia ha determinato la chiusura dei manicomi, o Convegni che hanno cercato di smontare i pregiudizi legati al campo della sofferenza psichica.

“Pericoloso chi?” è stato organizzato da Psicoradio insieme all'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna e all'Università di Bologna; sono stati discussi dati, evidenze e narrazioni per dimostrare che le persone con un disagio psichico non sono più pericolose delle altre, come peraltro sostenevano anche i dati della polizia di Stato. “Cronisti della mente” ha riunito varie radio impegnate nel settore della salute mentale per scambiare buone pratiche e aprire collaborazioni virtuose nella produzione di contenuti. Questi sforzi sono cruciali per cambiare la percezione pubblica e promuovere una maggiore comprensione e accettazione delle persone che soffrono di un disagio psichico.  

“Progetti come questo servono a dimostrare che le persone con un disagio psichico non sono più pericolose delle altre”

Nel corso degli anni, Psicoradio ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro innovativo e di grande impatto sociale, ed è stata protagonista di diversi documentari e di numerosi servizi televisivi e articoli di giornale. “Contributi che sono stati importanti per l'identità e il senso di sé della redazione, per far capire che non stiamo giocando, per riconoscere il senso di quello che facciamo. E ci hanno anche aiutato nel chiedere alle persone di arrivare in orario, fare attenzione, prepararsi, insomma di essere professionali”, sottolinea la direttrice Maria Cristina Lasagni.

Psicoradio è infatti un lavoro vero e proprio: i redattori hanno un tirocinio formativo retribuito di durata variabile che li impegna in un lavoro comunicativo appassionante ma anche faticoso. Ed è così, con la sua stessa esistenza e la sua longevità, che Psicoradio contribuisce a smontare un altro dei pregiudizi radicati nel campo della salute mentale: l'idea che le persone con problemi di salute mentale non sappiano fare niente.

“Volevamo cercare di influire sulla cultura diffusa, dimostrando che anche persone con una diagnosi psichiatrica possono produrre trasmissioni interessanti che non hanno nulla da invidiare a quelle fatte da chi quella diagnosi non ce l'ha”, commenta la direttrice Lasagni. E aggiunge: “Qui si vive una strana alchimia: è un ambiente di lavoro ma anche affettivo, che cerca di non essere competitivo, perché è la libertà che produce creatività, dove ciascuno ha modo di valorizzare le proprie idee e la propria libertà creativa. Però, ogni settimana si deve comunque consegnare un prodotto, una puntata di qualità”.

La combinazione di esperienza diretta e competenza professionale ha creato un prodotto unico capace di rispondere a un bisogno cruciale nella comunicazione sulla salute mentale: combattere i pregiudizi con un’informazione corretta e supportata anche dall’esperienza diretta della sofferenza psichica, e al tempo stesso promuovendo una maggiore comprensione e rispetto per tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione psichica. 

Il lavoro culturale di Psicoradio per cambiare la percezione dei disturbi psichici si avvicina oggi ai 20 anni. Un lavoro molto bello, faticoso, ricco di senso, come sottolinea la direttrice Maria Cristina Lasagni: “Mi piace molto una frase che disse una volta uno dei nostri redattori”:

“Psicoradio è il giardino delle piante ferite. Nel nostro giardino poniamo cura e attenzione, affinché queste piante tornino a germogliare e fiorire da sole”