Gravidanza e post-parto

Non solo Baby blues

I principali disturbi psicologici del periparto

di Elena Ganzit

Quando si pensa ai problemi nei quali possono incappare i genitori nell’attesa di un figlio, durante la sua nascita e nella sua accoglienza, ci si riferisce sempre quasi esclusivamente al “Baby blues” e alla “depressione post-partum”. 

Il ventaglio dei principali disturbi psicologici che possono permeare il periparto è però molto più ampio e vale la pena di entrare nel merito di tutte quelle manifestazioni che non vanno sottovalutate, ma piuttosto accolte e prese a carico, curandosi dei genitori e del nascituro.

Passiamole in rassegna per conoscerle e riconoscerle.

“Maternity blues” o “Baby blues”

Si tratta di una condizione comune che si manifesta nei primi giorni dopo il parto e che solitamente si risolve spontaneamente entro un paio di settimane dalla comparsa. Per quanto si tratti di una condizione transitoria, le donne che la sperimentano riportano spesso crisi di pianto e un’elevata reattività alle normali situazioni quotidiane.

In tal senso, è fondamentale operare in ottica preventiva: in primo luogo, preparando le donne e le famiglie all’eventualità che possano verificarsi repentini sbalzi d’umore, spiacevoli sensazioni emotive e momenti di forte sconforto; in secondo luogo, favorendo già dalla gravidanza lo sviluppo di un legame di fiducia tra le figure professionali che ruotano attorno alla famiglia e ai genitori stessi. In ultimo, incoraggiando le famiglie a chiedere un supporto professionale nel caso in cui i sintomi dovessero essere particolarmente intensi o dovessero durare per più di due settimane. 

Depressione peripartum (DPP)

La depressione è uno dei disturbi psicologici più frequenti nel periparto. Colpisce sia le donne sia gli uomini con manifestazioni sintomatologiche differenti. Studi recenti hanno evidenziato che la DPP può avere cause multifattoriali, comprendendo fattori biologici, psicologici e sociali. Inoltre, l'assenza di supporto sociale, stress elevato e una storia personale e/o familiare di malattie mentali, sono stati identificati come fattori di rischio significativi.

Disturbo bipolare

Si tratta di una condizione severa, spesso presente già prima della gravidanza, e caratterizzata da fasi maniacali e depressive, ragion per cui spesso viene confusa con la depressione peripartum. Tra i sintomi distintivi si può ricordare l’insonnia persistente nelle madri che non riescono a rilassarsi e riposare, anche nel momento in cui il bebè dovesse dormire in modo opportuno.

Psicosi puerperale

La psicosi post-partum è una condizione grave e fortunatamente abbastanza rara (colpisce circa 1-3 donne su 1000). Si manifesta tipicamente entro le prime due settimane dopo il parto e può includere deliri, allucinazioni, disorganizzazione del pensiero e del comportamento. Richiede un intervento immediato e quasi sempre l'ospedalizzazione che garantisca un supporto continuo.

Disturbi d'ansia

Anche i disturbi d'ansia sono molto comuni durante questo periodo, sia per le donne sia per gli uomini. I sintomi possono includere preoccupazioni eccessive, irrequietezza, tensione muscolare e attacchi di panico. Spesso i genitori si sentono inadeguati, incapaci di occuparsi del bebè e fortemente preoccupati di potergli far del male o che possa succedere qualcosa di negativo.

Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)

Il disturbo ossessivo-compulsivo può manifestarsi o peggiorare nel periodo intorno alla nascita di un bebè. È più frequente nelle donne che negli uomini e comporta difficoltà sia in ambito professionale sia in ambito sociale. Le madri possono avere pensieri intrusivi su possibili danni al bambino e possono sviluppare comportamenti compulsivi per la gestione dell’ansia. In particolare, possono provare: tendenza a proteggere oltre misura il bebè e paura a rimanere sole con lui/lei, perdita dell’appetito, vergogna e forti sensi di colpa. I padri invece possono sviluppare diverse ossessioni, anche di tipo sessuale, che comportano senso di vergogna/di colpa e spesso l’evitamento del contatto fisico e del rapporto esclusivo con il bebè.

Disturbo post-traumatico da parto (PTSD)

Si manifesta in seguito a un’esperienza di parto difficile e/o pericolosa per complicazioni ostetriche oppure per la percezione di scarso controllo, senso di impotenza, vissuto di isolamento e scarso supporto ricevuto dal personale sanitario. Si tratta di una condizione spesso sottovalutata e/o non diagnosticata, nonostante la sua frequenza. Alcuni studi in Svizzera mettono in luce come l’utilizzo del gioco del tetris nelle prime ore dopo il parto possa ridurre il rischio di sviluppare questo tipo di disturbo (cfr. Antje Horsch).