Ricerca e innovazione

La ricerca in medicina nucleare

A colloquio con il professor Giorgio Treglia, Vice primario Medicina Nucleare Istituto imaging Svizzera italiana EOC

“Due sono gli ambiti della Medicina nucleare su cui si focalizza l’attività di ricerca: nuovi radiofarmaci o nuove indicazioni per l’utilizzo di quelli già esistenti, e la parte tecnico-tecnologica inerente le nuove apparecchiature o i nuovi sistemi di interpretazione dell’immagine (intelligenza artificiale, dosimetria e via dicendo)”. A parlare è il professor Giorgio Treglia che nella popolazione individua due tipi di atteggiamento per quanto attiene all’aderenza alla ricerca medica in Medicina nucleare: “C’è il paziente cosiddetto “passivo”, che si fida ciecamente quando gli viene sottoposto il documento di consenso dell’uso dei suoi dati per la ricerca, e c’è il paziente diffidente, che non crede nella ricerca. Tra i due estremi ci sono tutti gli altri”. Egli tiene subito a puntualizzare che la ricerca utilizza i dati del paziente: “Abbiamo a disposizione dati del Centro semplicemente già presenti; questi possono essere elaborati sulla base di uno specifico studio che parte sempre da un’ipotesi di ricerca. Naturalmente, il loro utilizzo è possibile previo consenso del paziente all’utilizzo dei dati in forma del tutto anonima”.

L’obiettivo è chiaro e nobile: “Miriamo a ottenere un nuovo progresso medico nucleare, con nuove indicazioni e terapie innovative, per mezzo di una ricerca sempre spinta dalla passione, a vantaggio della comunità scientifica e soprattutto della popolazione tutta”.

Sull’importanza di questa branca della Medicina nucleare non ci sono dubbi, così come sono chiare la sua utilità e la sua necessità verso un progresso a beneficio di tutti i pazienti che ne usufruiranno a scopi diagnostici o terapeutici.

Lo specialista ribadisce che la ricerca in Medicina nucleare, come d’altronde in ogni ambito medico, è di estrema importanza per tracciare un’evoluzione di presa a carico a vantaggio di tutti: “Molto di quanto si fa oggi è frutto di ricerca effettuata grazie a pazienti precedenti che hanno dato il proprio consenso a questi studi di cui, potenzialmente, hanno beneficiato e beneficieranno quelli che arriveranno dopo di loro”.

Ricerca non è solo progresso, non è egoismo, ma è solidarietà, sempre: “Noi ricercatori siamo dunque sostenuti da pazienti responsabili che ci permettono di ottenere un risultato ottimale a beneficio di tutti, non del singolo o della disciplina stessa”. Infine, che ne sarà di tutto questo è riassunto in una semplice considerazione: “I risultati della ricerca odierna in Medicina nucleare saranno usati nella pratica clinica tra qualche anno”.

In ambito medico-sanitario, pure in Medicina nucleare, la ricerca ha valenza di solidarietà verso un progresso a beneficio di tutta la comunità.