
Ricerca e innovazione
Dalla Telemedicina al futuro dell’IA in medicina
di Alice Buletti spec. in etica filosofica
di Alice Buletti
Dagli scambi epistolari ai dispositivi di monitoraggio del paziente
L’avvento del digitale ha rivoluzionato le pratiche mediche aprendo la strada a nuove possibilità e approcci nel campodella salute. La digitalizzazione della medicina ha radici antiche, come dimostra il concetto di telemedicina già praticato nell’antichità. Questo comprendeva lo scambio di informazioni e consigli tra medici tramite scambi epistolari, e mirava a superare le barriere geografiche e favorire la comunicazione.
Dopo i progressi tecnologici che hanno soddisfatto i bisogni biologici, la ricerca di soluzioni che superino le distanze e favoriscano le interazioni ha interessato anche la medicina. È stato soprattutto con lo sviluppo del telefono che la trasmissione di informazioni è diventata rapida ed efficace, facilitando il dialogo tra paziente e medico curante. Inoltre, l’avanzamento delle tecnologie mediatiche, come la radio, ha favorito lo sviluppo della teleassistenza medica, soprattutto per i pazienti situati nelle aree remote. Collaborazioni con istituzioni come la NASA hanno portato allo sviluppo di consulenze mediche tramite comunicazioni satellitari, utili soprattutto per monitorare la salute degli astronauti.
Oltre a consentire consulenze mediche a distanza, la telemedicina mira anche al monitoraggio remoto dei pazienti attraverso dispositivi connessi, permettendo ai professionisti sanitari di rilevare rapidamente eventuali cambiamenti nel loro stato di salute e intervenire prontamente, se necessario.
“L’avvento del digitale ha rivoluzionato la medicina, aprendo la via a nuovi approcci e nuove possibilità nel campo della salute”
Con l’avvento di Internet, la telemedicina ha conosciuto una trasformazione radicale, permettendo uno scambio istantaneo di informazioni simile a quello che avviene in un incontro faccia a faccia tra medico e paziente. Questo ha reso le cure sanitarie più accessibili e ha favorito una partecipazione più attiva sia da parte dei pazienti che degli operatori sanitari. La telemedicina moderna include una vasta gamma di attività mediche, come la teleconsulenza e la telesorveglianza.
Spesso si considera il digitale come qualcosa di virtuale e distante dalla realtà, ma questo non riflette appieno la sua portata nella medicina: gli scambi digitali non sono semplici repliche virtuali delle pratiche mediche tradizionali, ma creano piuttosto nuovi spazi e opportunità di interazione. Dovremmo valutare l’efficacia degli strumenti digitali sulla capacità di soddisfare esigenze specifiche nel campo della salute. La teleradiologia, ad esempio, utilizza Internet per trasmettere immagini radiologiche e consultare medici a distanza, migliorando l’accesso alle cure mediche e consentendo una collaborazione più efficace tra i professionisti sanitari.
La combinazione di telemedicina e medicina partecipativa migliora le interazioni tra pazienti e professionisti della salute, consentendo un accesso più diretto alle consulenze mediche e una sorveglianza proattiva da parte dei professionisti. L’uso delle tracce digitali nella medicina partecipativa apre nuove prospettive sul loro ruolo nelle tecnologie mediche basate sull’intelligenza artificiale.
“La digitalizzazione dei dati medici solleva questioni cruciali sulla privacy e la sicurezza dei dati,
così come sull’equo accesso alle tecnologie digitali. Richiede dunque una sorveglianza etica e responsabile”
Big data e salute: le potenzialità in campo medico
I “big data” in medicina
La digitalizzazione ha radicalmente trasformato l’interazione sociale e lo scambio di informazioni, generando una vasta quantità di dati sulla salute nota come “big data”. Questi dati sono caratterizzati dalla loro vastità e dalla provenienza da fonti diverse, e sono preziosi per migliorare la prevenzione e la diagnosi in medicina.
Tuttavia, la sfida rimane nella quantificazione della soggettività dell’esperienza dei pazienti, come ad esempio il dolore, elemento intrinsecamente legato agli aspetti soggettivi dell’esperienza umana. La trasformazione di queste esperienze soggettive in segnali elettronici è ancora una questione aperta che solleva dubbi sulla capacità delle tecnologie digitali di catturare appieno la complessità della condizione umana nel campo medico.
Avanzamenti nella ricerca medica
Questi dati sanitari, provenienti da varie fonti come registri medici, dispositivi di monitoraggio e app mobili, offrono un enorme potenziale per la ricerca medica. Utilizzati correttamente consentono una visione completa della salute individuale e della popolazione, e facilitano di conseguenza la comprensione delle malattie, l’identificazione dei rischi e lo sviluppo di terapie.
L’analisi di queste grandi quantità di dati accelera il processo di scoperta e riduce i tempi di sviluppo delle cure, promuovendo un avanzamento della ricerca anche nell’ambito predittivo.
Approccio predittivo e preventivo nella medicina personalizzata
Oltre che a favorire la ricerca medica, l’analisi dei “big data” consente pure un’ottimizzazione delle cure individuali e dei progressi nella sanità pubblica.
Integrando dati clinici, genomici, ambientali e comportamentali, si sviluppa una medicina personalizzata, preventiva e predittiva, che supera il quadro clinico tradizionale. Questo approccio, basato sull’analisi di grandi quantità di dati e sull’utilizzo di modelli predittivi e algoritmi di intelligenza artificiale, identifica pazienti a rischio e pianifica interventi preventivi mirati, promuovendo la prevenzione attiva e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Tuttavia, pur agevolando gestione e accesso alle informazioni mediche, dunque aprendo nuove opportunità nella ricerca, la digitalizzazione dei dati medici solleva questioni cruciali sulla privacy e la sicurezza dei dati, nonché sull’equo accesso alle tecnologie digitali. Per questo, richiede una sorveglianza etica e responsabile.