Prevenzione e screening

Bebè a Bordo

Perché è importante parlare dei disturbi perinatali

di Antonio Mazzaglia

“Bebè a bordo – screening precoce, prevenzione e presa a carico dei disturbi perinatali” è il primo vademecum cantonale e nazionale nato con l’obiettivo di promuovere l’identificazione precoce dei disturbi perinatali (ad esempio: depressione perinatale, disturbo post traumatico da parto e via dicendo), al fine di garantirne una presa a carico rapida e mirata. 

Nasce per iniziativa del Rotary Club Lugano, il cui Gruppo di Lavoro Salute Mamma-Bambino si è messo all’opera insieme a Bebè a Bordo (servizio dell’Organizzazione Sociopsichiatrica Cantonale) e Periparto Svizzera (precedentemente Depressione Post-Partum Svizzera), nonché con il sostegno del Dipartimento di Sanità e Socialità del Canton Ticino. 

La sua realizzazione e la sua diffusione sono state possibili grazie al supporto di: Ordine dei Medici del Canton Ticino, Associazione Ticinese Psicologi (ATP), Associazione Ginecologi Canton Ticino (AGCT), Sezione Ticino della Federazione Levatrici (FSL), Infermiere consulenti materno-pediatriche (ICMP) e Associazione Pediatri Svizzera Italiana (APSI).

Abbiamo incontrato la dottoressa Patrizia Tessiatore, pediatra e componente del Gruppo di Lavoro, che ha condiviso i dettagli del progetto.

“In passato, si parlava ben poco di “disturbi perinatali”, spesso erroneamente identificati prevalentemente come depressione post-partum”, spiega la pediatra. “Tuttavia, è fondamentale comprendere che si tratta di problematiche di salute più complesse che possono insorgere molto prima della nascita di un bambino ed estendersi ben oltre il periodo immediatamente successivo al parto coinvolgendo non solo la madre, ma anche il partner e il neonato. Il mancato trattamento di tali disturbi può comportare serie conseguenze all’interno del nucleo famigliare, compromettere il legame naturale di attaccamento genitore-figlio e influenzare lo sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino”. Quanto affermato dalla pediatra è d’altronde in linea coi più recenti studi internazionali. 

“È importante sottolineare che tali disturbi possono colpire chiunque sia confrontato con la nascita del proprio bambino, indipendentemente da status socioeconomico, livello di formazione e via dicendo, e che vi è grande difficoltà nell’ammettere la propria sofferenza personale nel momento in cui si devono fare i conti con un evento socialmente caratterizzato da una forte connotazione positiva. L’idea del vademecum è quindi nata dal chiederci se, in Ticino, fossimo sufficientemente preparati a riconoscere precocemente queste situazioni, ad accoglierle e a fornire il giusto supporto.”

Il manuale, la cui introduzione è curata dall’Ufficio del Medico Cantonale insieme a Periparto Svizzera e Rotary Club Lugano, si rivolge a tutti gli attori della salute che possano trovarsi a confronto con il sospetto di un disturbo perinatale; è suddiviso in sezioni specifiche ed è concepito e scritto “dai professionisti, per i professionisti”.

Sostenuta da dati statistici aggiornati, la prima parte introduce al tema dei disturbi perinatali di cui offre una panoramica approfondita tenendo conto dei recenti adeguamenti della terminologia. Una seconda parte affronta più specificamente il tema della depressione peripartum (DPP) presentandone le possibili cause, i segni e sintomi, i fattori di rischio e protettivi. Di fondamentale importanza è il terzo capitolo che raccoglie i test di depistaggio per i disturbi perinatali (EPDS, GAD-2, PHQ-2). Questi dovrebbero essere noti ad ogni professionista della salute, in modo da poterli proporre ai pazienti, non solo laddove lo si ritenesse necessario, ma ad ogni genitore confrontato con la nascita del proprio figlio, per uno screening diffuso.

Il libro è accompagnato anche da “ticket” (in formato “biglietto da visita” e dotati di codice QR) che il professionista potrà lasciare direttamente al genitore, in modo che egli stesso possa svolgere i test in autonomia, anche in un secondo momento. Lo stesso QR condurrà il genitore a un elenco di risorse disponibili sul territorio, organizzate tramite un portale web dedicato (www.bebeabordo.ch), nel caso in cui sentisse la necessità di un aiuto pratico. La quarta parte è dedicata a cenni sulle possibili opzioni terapeutiche e, nuovamente, alle risorse territoriali disponibili. I professionisti hanno inoltre a disposizione un’ultima sezione: “Cosa fare se...” (se sono una levatrice, se sono un ginecologo...), nella quale vengono offerte a ciascuno informazioni utili e suggerimenti pratici.

Edito da Fontana Edizioni, il vademecum è disponibile in italiano (sono in previsione possibili traduzioni in francese e tedesco), ed è disponibile gratuitamente in Ticino per ogni professionista della salute affine a questa tematica. Inoltre, è possibile trovarlo pure nei canali di vendita abituali nazionali e internazionali e l’eventuale ricavato verrà devoluto a Periparto Svizzera. Siamo dinanzi a un piccolo manuale che nasce da un bisogno effettivo, tangibile, e con obiettivi chiari, distinguendosi per chiarezza espositiva e basata su solide evidenze scientifiche: “Ma il lavoro non termina con la redazione del libro, perché continua attraverso la sua diffusione e il monitoraggio dei progressi futuri”. Dal canto nostro, non possiamo che augurare un riscontro positivo verso una maggiore consapevolezza sul tema dei disturbi perinatali, e un’evoluzione verso il riconoscimento precoce e la presa a carico sempre più efficace dei neogenitori interessati. Oltre che, naturalmente, un successo editoriale.