
Il piacere di muoversi in acqua
a colloquio con Roberto Brazzale, fisioterapista
di Maria Grazia Buletti
“Con il motto “Ridoniamo al tuo corpo il piacere di muoversi” da oltre un ventennio siamo operativi per offrire sedute fisioterapiche con la serietà e la professionalità che ogni persona merita”. A parlare è Roberto Brazzale, della Fisioterapia Maraini che si trova nel complesso del Parco Maraini a Lugano. Una fisioterapia che recentemente ha ampliato i suoi spazi, con particolare attenzione all’utenza per la quale oggi sono più accessibili.
Fra le terapie specifiche come, per citarne una, il trattamento del pavimento pelvico, il nostro interlocutore pone l’attenzione sulla possibilità di praticare fisioterapia in acqua, mostrando la piscina “che ci dà la possibilità di offrire ai nostri ospiti una riabilitazione in acqua, un elemento che ha il pregio di minimizzare la forza di gravità e favorire perciò i movimenti del paziente”. Ciò, racconta Brazzale, “dona al proprio corpo il piacere di muoversi in modo agevole, dunque, facilitato”.
La piscina è spaziosa e l’acqua è a temperatura gradevole e quasi corporea. Quindi, racconta il fisioterapista, è adatta all’idrokinesiterapia: “Grazie alla sua temperatura di 32 gradi centigradi, l’acqua è molto gradevole e va a potenziare gli enormi benefici di questa terapia”. Terapia che gli chiediamo di spiegare nel dettaglio in cosa consiste: “L’Idrokinesiterapia, o riabilitazione in acqua, è una metodica riabilitativa che prevede l’esecuzione di esercizi in ambiente acquatico, allo scopo di perfezionare e integrare la riabilitazione tradizionale”.
Notevoli i risultati, spiega: “Sono ampiamente documentati, così come è accertata la sua efficacia nei casi di recupero di funzionalità momentaneamente perdute (a causa di un incidente, un intervento o altro evento che richiede riabilitazione) e per il rinforzo muscolare”.
Le indicazioni oggi riconosciute per la riabilitazione che l’idrokinesiterapia soddisfa sono le seguenti: “Parliamo di beneficio nelle patologie muscoloscheletriche: debolezza e contrattura muscolare o instabilità di specifici distretti corporei; patologie di origine neuronale e neurologiche, come pure la perdita della propriocezione; patologie cardiovascolari e patologie oncologiche”.
“L’immersione in acqua permette al paziente di familiarizzare con stimolazioni inedite”
Inoltre, Brazzale rende attenti pure su ulteriori benefici: “L’Idrokinesiterapia può risultare molto utile, anche indirettamente, per gestire traumi e lesioni, perché permette di ridurre lo stress, migliorare la fiducia nei propri movimenti e riattivare l’umore”.
Non bisogna dimenticare i benefici dei movimenti eseguiti nell’acqua: “L’idrokinesi regala la possibilità di eseguire piccoli gesti articolari senza procurare o sentire particolare dolore, e di conseguenza favorisce evidenti miglioramenti sin dalle prime sedute”.
La sua efficacia è data dalla combinazione di alcuni importanti principi fisici che la caratterizzano: “Ovvero il principio di Archimede (spinta idrostatica), la legge di Stevin (pressione idrostatica) e le leggi di Reynolds (resistenza e idrodinamica)”.
Mentre i suoi effetti positivi si devono, come dicevamo, anche alla sola immersione in acqua: “Rispetto agli esercizi “a secco”, qui abbiamo differenti forze che agiscono sul corpo, e permettono al paziente di familiarizzare con delle stimolazioni inedite che, a loro volta, generano un effetto calmante sul dolore (antalgico) e rilassante sulla muscolatura. Inoltre, esse concorrono al miglioramento dell’escursione delle articolazioni.
Infine, il nostro interlocutore così sintetizza i benefici diretti e indiretti di cui il paziente può beneficiare con l’idrokinesiterapia: “Sia l’effetto calmante sul dolore, sia quello rilassante sulla muscolatura hanno come risultato una migliore mobilità. Senza tralasciare il fatto che gli esercizi in acqua avviano alla rieducazione e inducono a un miglior tono muscolare. Inoltre, mostrano un conclamato effetto drenante in quanto agiscono sulla parte linfatica del circolo, al punto che è possibile paragonare l’immersione in vasca a una stimolazione sulla circolazione ottenuta con l’utilizzo di calze elasto-compressive”.