Dieta come strumento di benessere

di Maria Grazia Buletti

Lo stretto legame tra cibo, salute e malattia è empiricamente noto dalla notte dei tempi e la medicina ha sapientemente percorso la via dell’uso sapiente e ponderato degli alimenti come strumento terapeutico, al punto tale che il cibo è spesso stato associato a un farmaco.

È di Ippocrate, il primo medico della storia vissuto in Grecia tra il V e il IV secolo, l’esortazione: “Fa che il cibo sia la tua medicina”.

Egli riteneva che il cibo fosse “la prima medicina” e usava sapientemente la dieta come strumento di cura, sperimentando l’assunzione di cibi ristoratori (caldi o freddi) e di bevande particolari (vino, olio o latte) in funzione medicinale, insieme all’uso di piante medicamentose, fra le quali spiccavano quelle impiegate anche per insaporire le vivande: uno dei pochi strumenti a disposizione della medicina del tempo per curare le malattie e recuperare la salute.

Nel II secolo d.C. Galeno reinterpretava la dottrina di Ippocrate e affermava che per restare in salute, l’individuo deve consumare cibi equilibrati, “temperati”, come erano chiamati dai medici del tempo. Poiché in natura non esistono alimenti perfettamente equilibrati, il ruolo della cucina – intesa come “arte della manipolazione e della combinazione dei cibi” per correggere e adattare la natura del prodotto – diventava essenziale.

Per tutto il Medioevo l’alimentazione veniva considerata un elemento fondamentale in grado di agire profondamente sullo stato di salute, anche perché in assenza di reali rimedi si cercava di intervenire sempre prima di ammalarsi.

In quei secoli, medico e cuoco erano due facce di uno stesso ambito di conoscenze: indicazioni relative ai precetti medici si trovavano nei libri di cucina, e informazioni su come scegliere, cucinare e mangiare i cibi erano presenti nei testi medici.

Il Regimen sanitatis salernitanum, riconducibile alla scuola medica di Salerno (tra il IX e il XIII secolo è la prima e più importante istituzione medica europea del Medioevo), riassumeva tutti i precetti da seguire per vivere a lungo e in salute:

“Se vuoi vivere sano e senza mali, schiva gli affanni e guardati dall’ira. Mangia e bevi, ma poco”.