INFORTUNI

Sorrisi in gioco: affrontare e prevenire i traumi dentali

OLTRE IL 30% DEI GIOCATORI DI HOCKEY HA SUBITO UN INFORTUNIO ALLA CAVITÀ ORALE, NONOSTANTE I PARADENTI

di Riccardo Kraus

Un incidente sul ghiaccio: la storia di Luca
Luca, un mio giovane paziente di 16 anni, coltiva fin da piccolo una passione sfrenata per l’hockey su ghiaccio. Si allena regolarmente con la sua squadra. Una sera, durante una partita amichevole, mentre è in azione seguendo il puck lungo la pista, entra in collisione con un avversario. Nel tentativo di evitare lo scontro, perde l’equilibrio e cade violentemente, urtando il viso contro la balaustra.
Si alza lentamente, e avverte subito un dolore acuto al volto. Istintivamente porta la mano alla bocca e si accorge con sgomento che uno dei suoi denti anteriori é caduto. L’allenatore, notando l’accaduto, si avvicina rapidamente per assicurarsi che Luca stia bene e ritrova il dente a poca distanza, sulla pista di ghiaccio.

Traumi dentali nell’hockey
L’esperienza di Luca è simile a quella di molti altri atleti che praticano sport di contatto.
L’hockey su ghiaccio, in particolare, presenta un alto rischio di traumi dentali. Fattori come la velocità elevata, l’uso di attrezzature dure e il contatto fisico intenso aumentano significativamente il rischio. Bastoni e puck possono causare lesioni considerevoli se colpiscono il viso. I giocatori si muovono velocemente su una superficie scivolosa, aumentando la forza degli impatti. Le collisioni con altri giocatori sono frequenti, e lo stesso ghiaccio e le balaustre rappresentano superfici dure contro cui l’atleta può urtare.

Nonostante l’uso di caschi, i denti rimangono spesso esposti. La statistica mostra che più del 30% dei giocatori di hockey (amatoriali e professionisti) ha subito nel corso della propria attività sportiva almeno un infortunio che coinvolga la cavità orale. I traumi dentali più comuni tra dilettanti e professionisti includono fratture, lussazioni e avulsioni. Questi numeri sottolineano l’importanza di una maggiore consapevolezza e prevenzione.

Tipi di trauma dentale
I traumi dentali possono manifestarsi in diverse forme. Le lussazioni comportano lo spostamento del dente dalla sua posizione originale; la forma più estrema è rappresentata dall’avulsione, come nel caso di Luca, cioè dalla perdita totale del dente dall’alveolo.

Ulteriori forme di trauma dentale sono le fratture. Queste possono coinvolgere solo la corona (la parte visibile) del dente, oppure la radice.

Le fratture più semplici riguardano lo strato più esterno del dente e possono esporre la dentina, la sostanza interna, sensibile del dente. Altre fratture più profonde raggiungono la polpa dentale e quindi le strutture vitali e nervose interne.

Infine esistono anche fratture radicolari che spesso comportano anche una lussazione più o meno evidente della parte visibile del dente (la corona). A seconda della profondità della frattura, sia la terapia che la prognosi possono variare notevolmente.

Come intervenire in caso di trauma dentale
Nonostante la prima impressione risulti molto spesso drammatica, soprattutto a causa del sanguinamento dalle ferite a labbra e gengive, molti di questi infortuni possono essere trattati con successo. Con un intervento tempestivo e appropriato, è spesso possibile salvare i denti coinvolti, ripristinando sia la funzionalità che l’estetica in modo soddisfacente.

Il presupposto è una reazione immediata corretta, mantenendo la calma e rassicurando l’infortunato. Innanzitutto, anche se i denti sono importanti, bisogna prima valutare le condizioni generali, verificando lo stato di coscienza e la presenza di altre lesioni, con attenzione particolare a possibili altri traumi alla testa o alla spina dorsale. In caso di dubbio è opportuno rivolgersi agli enti di primo soccorso.

Una volta accertato che non ci sono altre lesioni più urgenti, ci si può concentrare sulla bocca, cercando di capire se la dentatura è completa o se ci sono dei pezzi (o interi denti) mancanti.

Nel caso di un dente avulso, come quello di Luca, è importante recuperare il dente il più rapidamente possibile, toccandolo possibilmente solo dalla corona ed evitare invece di manipolare la radice per non danneggiare le cellule vitali necessarie al reimpianto. Se il dente fosse sporco, può essere sciacquato delicatamente con acqua o latte, senza strofinare la radice e evitando assolutamente l’uso di saponi o disinfettanti. È essenziale conservarlo adeguatamente: la migliore opzione è utilizzare un contenitore apposito, contenente una soluzione sviluppata specificatamente per la conservazione dei denti avulsi. Questi contenitori si trovano in farmacia, presso i dentisti e in Ticino anche presso molti armadietti dei defibrillatori (vedi sotto). In assenza di questa soluzione, può venir utilizzato del latte freddo, o come ultima alternativa il dente può essere conservato in un contenitore di plastica con della saliva. È importante mantenere il dente sempre umido e non avvolgerlo in tessuti come carta o stoffa. Dopo aver stabilizzato la situazione, è fondamentale recarsi il prima possibile dal dentista. Il fattore tempo è decisivo, soprattutto se non si dispone di un contenitore con la soluzione apposita per la conservazione del dente. Un intervento entro 30-60 minuti aumenta significativamente le probabilità di successo del reimpianto, poiché le cellule vitali della radice iniziano altrimenti a morire. Più tempo passa, minori sono le possibilità di salvare il dente.

Se non è possibile raggiungere immediatamente il proprio dentista, è consigliabile rivolgersi al dentista di picchetto, reperibile tramite il servizio di urgenze dentarie organizzato dalla SSO-Ticino.

In caso di frattura dentale, è comunque opportuno raccogliere eventuali frammenti e conservarli seguendo le stesse indicazioni valide per un dente avulso. Questo può eventualmente facilitare la successiva ricostruzione del dente.

SOS-Denti
Nonostante in alcune strutture sportive i contenitori con la soluzione speciale per la conservazione dei denti avulsi siano disponibili, in molti casi questi risultano difficili da reperire rapidamente quando necessario. L’infortunio è una situazione imprevedibile per sua natura, che spesso lascia i diretti interessati impreparati.

Per affrontare questa criticità e migliorare l’accessibilità di questi kit di pronto soccorso, la Società Ticinese dei Medici Dentisti (SSO-Ticino), su iniziativa del Dr. Yves Jacot-Descombes, ha lanciato il progetto “SOS Denti”.

In collaborazione con Ticino Cuore e il Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS) sono stati installati kit di pronto soccorso dentale negli armadietti dei defibrillatori pubblici presenti nella Svizzera italiana. Il kit include istruzioni chiare e dettagliate su come agire in caso di trauma dentale, guidando passo passo anche chi non ha competenze ed esperienze specifiche. Il contenitore con la soluzione speciale permette di mantenere vitale il tessuto superficiale della radice fino all’arrivo dal dentista, aumentando così significativamente la probabilità di salvare il dente.

Terapia dei traumi dentali
Fortunatamente, molti traumi dentali possono essere trattati con successo, consentendo di ripristinare sia la corretta funzione che l’estetica della dentatura. Il tipo di trattamento necessario dipende dalla gravità e dalle condizioni dei tessuti danneggiati. Inizialmente, il dentista esamina attentamente lo stato dei tre principali tessuti coinvolti: la sostanza dura del dente, composta da smalto e dentina; il tessuto vitale interno, costituito dalla polpa dentale contenente nervi e vasi sanguigni; e infine il tessuto parodontale, responsabile dell’ancoraggio del dente all’osso.

Se il dente è solo scheggiato o ha una piccola frattura, il dentista può ricostruirlo utilizzando il composito, lo stesso materiale utilizzato anche per le classiche otturazioni. Questo è particolarmente adatto per piccoli difetti e permette di combinare anche diversi colori e traslucenze per imitare l’aspetto della parte naturale del dente. Se il difetto fosse invece più esteso e complesso, si predilige la ricostruzione con materiale ceramico (faccetta o corona). In alcuni casi la frattura è profonda a tal punto da esporre la polpa dentale. Questo rende necessario un trattamento del nervo per prevenire un’infezione batterica.

Le lussazioni dentali richiedono il riposizionamento del dente nella sua posizione originaria e una successiva stabilizzazione, solitamente con un filo metallico, assicurandolo ai denti vicini. In queste situazioni è importante valutare eventuali danni a quei vasi sanguigni che, attraverso un piccolo foro all’estremità della radice, riforniscono il dente di ossigeno e sostanze nutritive. Se questi vasi vengono lesionati o strappati, la polpa interna del dente può andare incontro a necrosi. Per prevenire infezioni batteriche e garantire la salute a lungo termine del dente, soprattutto quando la radice è completamente sviluppata, spesso è necessario un trattamento del nervo (cura canalare).

“L’uso del paradenti può ridurre  fino a 30 volte  il rischio di lesioni dentali”

Per l’avulsione (una lussazione estrema), come nel caso di Luca, il principio da seguire è lo stesso. Se il dente è stato conservato correttamente e il tempo trascorso dall’infortunio non è eccessivo, il dente può essere reimpiantato con successo. Dopo averlo fissato ai denti vicini, molto spesso deve anche venir trattato il nervo interno, che altrimenti andrebbe incontro a necrosi, causando infezione, infiammazione e un riassorbimento di osso e della stessa radice. La tempestività e una terapia corretta permettono alla radice di riattaccarsi all’osso e quindi di salvare il dente.

Una volta terminata la terapia d’urgenza, bisogna considerare che diverse complicazioni si possono comunque verificare sia nel breve che nel lungo periodo. Per questo motivo, il dentista monitora la situazione a intervalli regolari: abbastanza ravvicinati nel primo anno (3, 6, 12 mesi), per poi passare a controlli annuali.

Purtroppo in alcune (poche) situazioni non è possibile salvare il dente danneggiato, oppure possono insorgere complicazioni successive che rendono necessaria l’estrazione del dente infortunato. In queste circostanze esistono diverse soluzioni per sostituire il dente mancante. Gli impianti dentali, ad esempio, offrono una radice artificiale su cui viene fissata una corona che riproduce il dente naturale. Tuttavia, se il paziente è ancora in fase di crescita, come bambini e giovani adulti, è preferibile valutare alternative, ad esempio un ponte adesivo, dove il dente artificiale viene incollato a un dente adiacente. Un tempo considerata solo una soluzione provvisoria, grazie alle tecniche e ai materiali moderni questa opzione rappresenta oggi una soluzione definiva in grado di raggiungere anche un risultato estetico ottimale. Un’altra possibilità consiste nel trapianto di un altro dente, successivamente modificato con composito o ceramica per riprodurre la forma del dente originario. Infine, in alcuni casi si può optare per una soluzione temporanea fino al completamento della crescita dell’osso mascellare, per poi ricorrere in età più avanzata a un impianto definitivo.

Aspetti assicurativi: chi copre i costi?
Un trauma dentale può comportare costi significativi per le cure odontoiatriche, soprattutto se richiede interventi complessi o di lunga durata. In Svizzera, i lavoratori dipendenti sono coperti dall’assicurazione infortuni obbligatoria (LAINF), che copre sia gli infortuni professionali che quelli non professionali. Per i bambini, per chi non svolge un’attività lucrativa (ad esempio studenti) o per i lavoratori indipendenti, la copertura per gli infortuni ricade invece sull’assicurazione malattia obbligatoria.

È importante segnalare ogni trauma dentale, anche se apparentemente lieve, all’assicurazione infortuni. In questo modo si garantisce la copertura non solo delle cure immediate, ma anche di eventuali interventi successivi o problemi collaterali che potrebbero insorgere a distanza di anni dall’infortunio. È inoltre consigliabile conservare tutti i referti medici e odontoiatrici, insieme a eventuali testimonianze o rapporti relativi all’incidente.

L’assicurazione copre le cure urgenti necessarie a stabilizzare la situazione e prevenire complicazioni. Per i trattamenti di lungo termine e gli interventi correttivi, il dentista dovrà presentare un preventivo dettagliato all’assicurazione e attendere la relativa approvazione prima di procedere.

La prevenzione e il ruolo del paradenti
Come in ogni ambito sanitario, la prevenzione è l’arma più efficace per preservare la propria salute, e lo stesso vale anche contro i traumi dentali nello sport. Il paradenti è un dispositivo fondamentale che può ridurre le lesioni dentali fino a 30 volte, diminuendo anche di 16 volte la probabilità di commozioni cerebrali. Una buona protezione per i denti non protegge solo quest’ultimi, i tessuti molli circostanti e ossa mascellari, ma anche la propria “materia grigia”.

Un buon paradenti deve avere uno spessore adeguato per assorbire gli impatti, deve estendersi appropriatamente per coprire tutta l’arcata dentale e parte delle gengive, e rimanere stabile in posizione senza scivolare durante l’attività sportiva.

Esistono diverse tipologie di paradenti. I paradenti preformati, o standard, sono economici e facilmente reperibili, ma possono venir adattati solo limitatamente alla dentatura dell’atleta, risultando quindi meno confortevoli e offrono una protezione inferiore. I paradenti modellabili, noti anche come “boil & bite”, in materiale termoplastico, offrono un adattamento migliore poiché possono essere modellati direttamente sulla propria forma dei denti dopo essere stati riscaldati. Tuttavia, il comfort e la protezione variano in base alla qualità dell’adattamento.

Infine i paradenti su misura rappresentano la soluzione ottimale. Questi vengono realizzati dal dentista insieme al laboratorio odontotecnico, sulla base delle impronte dentali dell’atleta, garantiscono il massimo livello di protezione e comodità. Si adattano perfettamente alla morfologia orale, permettendo una respirazione e una comunicazione ottimali durante l’attività sportiva.

Nonostante l’efficacia comprovata del paradenti, molti atleti non lo utilizzano. La percezione (iniziale) di scomodità, i costi e la mancanza di consapevolezza sull’importanza della protezione orale sono tra le principali barriere. Alcuni ritengono che il paradenti possa interferire con la respirazione o la comunicazione in campo, e quindi ridurre la performance complessiva durante l’attività sportiva. Uno studio ha però dimostrato che i paradenti (personalizzati) non riducono la capacità fisica degli atleti. Inizialmente, i partecipanti li percepivano come fastidiosi, ma dopo un mese di utilizzo, questa sensazione si è ridotta notevolmente. Durante i test, gli sportivi hanno mantenuto le stesse prestazioni e, in alcuni casi, hanno addirittura ottenuto risultati leggermente migliori.

Per incentivare l’uso del paradenti, è fondamentale sensibilizzare atleti, allenatori e genitori, aumentando la consapevolezza sia sui rischi di infortuni durante l’attività sportiva, sia sui benefici preventivi offerti da questo dispositivo. Alcune federazioni sportive hanno già introdotto l’obbligo del paradenti in determinate discipline, una misura che potrebbe essere ampliata anche ad altri sport caratterizzati da un alto rischio di traumi.

Conclusione: proteggere il sorriso nello sport
La vicenda di Luca dimostra quanto sia importante reagire prontamente a un trauma dentale, specialmente in sport ad alto impatto come l’hockey su ghiaccio. Un incidente che potrebbe sembrare irrimediabile può spesso essere risolto con un intervento tempestivo e adeguato. Conoscere le procedure corrette, come recuperare e conservare un dente avulso, può fare la differenza tra una perdita definitiva e il suo recupero completo.

In questo contesto, iniziative come il progetto “SOS Denti” sottolineano l’importanza di una distribuzione capillare di strumenti specifici per la gestione delle emergenze dentali. L’installazione di kit di pronto soccorso dentale accanto ai defibrillatori pubblici ne è un esempio concreto, aumentando le probabilità di salvare denti avulsi.

Infine, la prevenzione rimane la strategia più efficace. L’uso di dispositivi di protezione, come i paradenti personalizzati, può ridurre significativamente il rischio di lesioni dentali. Nonostante una possibile iniziale percezione di disagio, studi dimostrano che i paradenti ben adattati non influenzano le prestazioni sportive e garantiscono una protezione essenziale.

Atleti, allenatori e genitori devono essere informati sui rischi e sulle misure preventive più efficaci. Solo attraverso una cultura della prevenzione e un’adeguata preparazione si può ridurre il numero di incidenti, garantendo una pratica sportiva più sicura e proteggendo non solo il sorriso, ma anche la salute generale degli atleti.